LO SCOPONE SCIENTIFICO

 

Perché

 

Se io avessi scritto anche semplicemente "Perché questo sito" nessuno si sarebbe soffermato su questa pagina ed invece il fatto che stiate leggendo queste righe è una cosa alla quale tengo particolarmente.

Permettete innanzitutto che mi presenti: nella mia città mi chiamano tutti "El Lobo" ma il mio vero nome è Federico Stefano. Sono nato a Busalla, in provincia di Genova, nel 1969, ma sono cresciuto e vivo felicemente ad Imperia. Non sono il prototipo di principe azzurro che vorreste far sposare alle vostre figlie: fumo, bevo, ho i capelli lunghi, vesto casual (ridicolo eufemismo), mi rado giusto se ho qualche appuntamento... Però ho anche un lato positivo: gioco a Scopone praticamente da quando ho imparato a contare. Ed ho imparato presto, credetemi.

Questo sito, in effetti, nasce da una necessità e da una volontà: la necessità è quella di occupare le ore notturne da quando l'insonnia mi attanaglia e la volontà è quella di rivolgermi ai più giovani che sembrano aver dimenticato le carte come passatempo divertente ed ottima ginnastica mentale. Le nuove leve, infatti, tra sport estremi e videogames hanno, forse, sentito nominare  lo Scopone solo dal padre o dal nonno ma la maggior parte di loro non ha mai provato la soddisfazione di giocarlo sul serio. E posso garantir loro che l'abilità necessaria per vincere una partita a Scopone è di gran lunga superiore a quella che ci vorrebbe per battere l'ultimo record di "Tomb Rider" o "Colin McRae". Chiamatela sfida, se volete, ma io preferisco definirlo "avvicinamento generazionale". E' pur vero che ci sono altri giochi di interesse rilevante ma, per quanto riguarda il mio modo di vedere, devo dire che nessuno richiede l'inventiva e la fantasia dello Scopone: per giocare a Bridge o a Skat bisogna avere una mentalità matematica molto sviluppata ed essere dotati di notevole lungimiranza però, una volta effettuata la licitazione ed accettata la dichiarazione, il gioco si svolge su binari quasi obbligati, senza quei colpi di scena che, al contrario, nello Scopone possono avvenire in qualsiasi momento. Se siete facili alle dipendenze vi sconsiglio di leggere oltre: lo Scopone ne dà, eccome, ed io sono qui, nel mio piccolo, a mettere a disposizione tutta la mia esperienza a chiunque vorrà cimentarsi in quest'arte.

Ovvio però che, nel passato, ci sono state persone che a loro volta mi hanno guidato in questo cammino e vorrei approfittare di questa pagina proprio per ringraziarle.

Comincio dall'amico Gianfranco Costa, uno dei migliori giocatori che abbia mai avuto la fortuna di vedere in azione, che ha teorizzato addirittura una "patologia della scopa" della quale potrete leggere in una lettera che si aprirà cliccando qui. Non volermene, Franco: se ho violato qualche copyright rimuoverò immediatamente la pagina ma quella missiva, che ho gelosamente conservato negli anni era troppo allettante, visti i contenuti e, soprattutto, il personaggio in questione, sul quale, peraltro, prometto di mantenere un rigoroso riserbo.

Poi il M° Giovanni Saracino, autore de "Lo Scopone Scientifico", Mursia, 1965, un libro che consiglio a chiunque, non solo perché altamente formativo in questo campo, ma anche per lo spirito tipicamente partenopeo dell'autore che rende la lettura scorrevole e divertente.

Infine (ai migliori si riserva la piazza d'onore...), i miei nonni, Domenico (1911-1994) e Stefano (1913-1991) che con santa pazienza mi hanno spiegato i rudimenti del gioco quand'ero ancora un bambino e che con la loro saggezza popolare mi hanno insegnato l'importanza di imparare bene qualcosa cercando di dare il massimo. Questo sito è dedicato a loro. Ecco perché.

 

EL LOBO

 

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