LO SCOPONE SCIENTIFICO

 

De magna scopa

 

Vorrei qui riportare una lettera dell'amico Gianfranco Costa e dedicarla a quei giocatori che quando vedono più di una carta di denari sul tavolo vengono colti da raptus maniacali...

 

"Caro P.,

ho esaminato il tuo quesito e ti confesso che, a prima vista, parrebbe non facile dare una spiegazione ad un gesto irrazionale. Più che di psicologia o di filosofia, trattasi di 'patologia' della scopa. Allargando un attimo il discorso, come tu sai quando il Re Borbone 'Franceschiello' ordinò a Chitarella di codificare un gioco che non fosse d'azzardo, questi non fece altro che mettere insieme due giochi: 'carte e ori' e 'primiera e 7bello'. Quest'ultima è indubbiamente la carta che tira di più ed in nome della quale sarebbero consentite le cento scope ma c'è anche una scuola di giocatori più avveduti che mirano soprattutto a carte e ori, conquista che di solito è favorita dalla perdita di carte da parte degli avversari per inseguire i 7. Questi giocatori, tra i quali va senz'altro annoverato il tuo 'compagno di sventura' finiscono per ammalarsi di 'ciappite' che talvolta diventa cronica. Ecco perché a mio avviso si tratta di patologia che porta una specie di stress a ballare, per cui si prende tutte le volte che si può, viene a mancare la costruzione di un gioco e si prende... anche quando non si deve .

La malattia ha una particolare recrudescenza per le carte d'oro. In questi casi appare difficile il dialogo tra compagni di gioco che deve avere quale filo conduttore la logica. Quando la mia compagna ha giocato quel Re galeotto sul 4 e 2 d'oro in tavola, è scattato l'irrazionale. Credo che anche Sigmund Freud abbia scritto qualcosa in merito. Comunque quando succede un incidente del genere, l'unica cosa da augurarsi è che tengano i freni inibitori, come hanno tenuto a te e... pazienza.

Tuo Gianfranco."

 

Per la cronaca, il 'compagno di sventura' del sig. P. era un famoso calciatore della Juventus e della Nazionale...

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